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Faraday, Michael.

Fisico e chimico inglese. Tra i suoi primi esperimenti, figura la liquefazione del protossido di azoto, dell'anidride carbonica, del cloro e di altri gas. Rivelò le leggi quantitative dell'elettrolisi e dimostrò che i magneti esercitano azione meccanica sui conduttori percorsi da corrente. Le teorie da lui formulate gli valsero, nel 1834, la nomina a membro della Royal Society di Londra. Nel 1832, F. scoprì l'esistenza delle correnti elettriche indotte e le cause di questo fenomeno; da questa scoperta hanno avuto origine i generatori meccanici di elettricità. Le ricerche del F. sull'elettrizzazione e sulla magnetizzazione per influenza e sul potere dei dielettrici lo portarono a descrivere gli spazi interposti tra conduttori e tra magneti come campi elettrici e magnetici, popolati di linee di forza e di tubi di forza, considerando ciò che avviene in questi campi come la causa principale delle manifestazioni elettriche. Altre sue scoperte furono quella dell'azione rotatoria esercitata dai magneti sulla luce polarizzata; quella del diamagnetismo, da lui riscontrato nel bismuto; quella del primo fenomeno di magneto-ottica (effetto di _F.). L'insieme delle sue concezioni sta alla base della moderna scienza elettrica. La maggior parte dei suoi scritti fu raccolta nei tre volumi delle Ricerche sperimentali sull'elettricità. Nel Diario, F. descrisse i metodi ed i risultati dei suoi esperimenti. Fu membro dell'Accademia di Francia e delle maggiori accademie europee (Newington, Surrey 1791 - Hampton Court, Londra 1867). ║ Effetto magneto-ottico di F.: fenomeno per il quale un corpo trasparente, otticamente inattivo, acquista potere rotatorio quando è immerso in un campo magnetico. ║ Gabbia di F.: conduttore formato da una gabbia metallica isolata. Se noi poniamo un elettroscopio all'interno della gabbia e lo colleghiamo con la parete, l'elettroscopio non rivela alcuna elettrizzazione (la gabbia si comporta come schermo elettrostatico). F. si rinchiuse in un casotto di stagnola (montato su sostegni isolanti) con degli elettroscopi sensibilissimi. Elettrizzando il casotto, gli strumenti non rivelarono alcun campo elettrico al suo interno, poiché le cariche si portavano tutte alla superficie esterna. Si ha un'importante applicazione nel parafulmine. Esso è sostanzialmente una rete metallica a grandi maglie che circonda l'edificio da proteggere dalle scariche elettriche atmosferiche. ║ Pozzo di F.: conduttore cavo al suo interno, profondo ed isolato, con cui si verifica che l'elettricità si dispone sulla superficie esterna dei conduttori. Permette un confronto ed una misurazione, in generale, delle cariche elettriche. ║ Spazio scuro di F.: nella scarica in un gas rarefatto, quando la pressione è dell'ordine del millimetro di mercurio, la luminosità del gas non è uniforme, ma si divide in due colonne, una positiva, l'altra negativa, partenti rispettivamente dall'anodo e dal catodo; tra loro vi sono degli spazi oscuri, uno dei quali è detto di F., in prossimità del catodo, o zona della luce negativa. Qui il campo è debolissimo, gli elettroni e gli ioni sono poco rapidi, ciò che favorisce la loro ricombinazione. Ricombinazione ed eccitazione esauriscono l'energia degli elettroni, dando luogo ad una zona scura. ║ Leggi di F. dell'elettrolisi: la massa di sostanza decomposta è direttamente proporzionale alla quantità di carica che passa nel voltametro e all'equivalente chimico della sostanza stessa. ║ Disco di F.: generatore di f.e.m. continua costituito da un disco metallico che ruota intorno ad un asse in un campo magnetico. Ruotando il disco si genera, fra il centro del disco e un punto di contatto strisciante, una differenza di potenziale continua e costante purché anche la velocità angolare di rotazione del disco sia costante. Il disco di F. è quindi una macchina elettrica che assorbe l'energia meccanica impiegata dal disco nella sua rotazione e fornisce energia elettrica. ║ F. unità di misura elettrica: possiamo dire che essa ha due valori: 1) è l'unità di misura delle capacità elettrostatica nel sistema MKS, dove risulta un'unità molto grande da costringere ad usare i suoi sottomultipli, microfarad e picofarad. Il farad è così definito: è la capacità di un conduttore che possiede il potenziale di un volt quando ha la carica di un coulomb. 2) è la quantità di elettricità che, in un bagno elettrolitico, fa reagire all'elettrodo un grammo-equivalente di un elemento. Il suo valore è di 96.494 coulomb. ║ Convenzione di F.: serve per lo studio grafico di un campo elettrico: rappresentate delle superfici equipotenziali crescenti in progressione aritmetica, si traccia, attraverso ogni porzione di superficie equipotenziale di area unitaria, un numero di linee di forza uguale o proporzionale all'intensità media del campo di quella regione, ricordando che debbono risultare perpendicolari nei vari punti alle superfici equipotenziali.